CURIOSITA’

VALLE SAN MARTINO

MAZZE, “PILA” E “FIRUN”

Ancora oggi in alcune località montane della Valle San Martino (come Nesolio nel comune di Erve) è possibile trovare nel periodo della raccolta delle castagne degli “essiccatoi” funzionanti.

Dopo l’essiccazione, per staccare la buccia, le castagne vengono battute con mazze di legno dalla forma tipica in un contenitore chiamato “pila”: si tratta di un tronco di castagno selvatico scavato al suo interno.
Il lavoro viene svolto da almeno cinque uomini che battono in sequenza.
Le castagne così ottenute sono in grado di conservarsi per tutto l’inverno.

Con le castagne seccate nei tradizionali essiccatoi a fumo, opportunamente ed abilmente lavorate, alcuni artigiani della zona di Rovagnate, detti “firunat”, preparano ancora oggi durante la stagione invernale, tipicamente da sant’Ambrogio a sant’Apollonia, i “firun” che poi vendono nelle sagre e nelle fiere dell’alta Brianza dove era concentrato il maggior consumo di questa particolare prodotto.

foto: Niccolò Mapelli

Abbiamo pubblicato un pieghevole dedicato alla castanicoltura del Lario Orientale, perchè vogliamo individuare e valorizzare le eccellenze del nostro territorio.

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